Raddoppiano le vendite di capi di abbigliamento negli ultimi 15 anni – da 50 a 100 miliardi – mentre si riduce del 40% l’utilizzo dei prodotti. Nel 2005 i capi venivano indossati in media 200 volte, nel 2015 solo 160 prima di finire nella spazzatura. Parlano chiaro i dati di Ellen MacArthur Foundation.

“I trend più importanti dell’industria della moda, oggi, sono quelli che nessuno vorrebbe sapere. Aumenta fortemente la produzione, ma l’utilizzo dei beni si riduce, con livelli preoccupanti di rifiuti e gas a effetto serra che superano di gran lunga le emissioni di navi e aerei”, evidenzia Francois Souchet nell’Agenda del World Economic Forum (WEF).


Image: Ellen MacArthur Foundation

Una volta diventati rifiuti, ben il 73% dei prodotti viene incenerito o destinato alla discarica; solo il 12% del materiale viene riciclato, ma in altri settori, mentre quasi nulla (1%) rientra attualmente nel ciclo di produzione della moda.

“Sta diventando sempre più evidente – sottolinea Souchet – che se la fashion industry vorrà sopravvivere dovrà riprogettarsi in modo sostanziale, applicando i principi dell’economia circolare; cioè, in prima battuta, modelli di business che promuovano l’utilizzo effettivo dei prodotti, l’uso di materiali sostenibili nella produzione dei capi e il riciclo dei materiali nella stessa filiera”.


Image: Ellen MacArthur Foundation

La Ellen MacArthur Foundation nasce nel 2010 per promuovere e accelerare il passaggio dall’attuale “economia lineare” a una “economia circolare” che può salvare il pianeta. Nel 2017, durante il Copenhagen Fashion Summit, la fondazione ha lanciato l’iniziativa Make Fashion Circular, per introdurre i principi dell’economia circolare anche in questo settore.

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