Informatiche trasformatesi in designer. Si fa per dire, perché è soltanto la “macchina” a sviluppare le loro collezioni.

Pinar Yanardag ha un dottorato alla Purdue University, Emily Salvador è laureata al MIT, dove ha conosciuto la collega, che ai tempi a Boston faceva ricerca come “post-doc”.

Il “duo creativo” – come amano definirsi – condivide la passione di utilizzare l’intelligenza artificiale per la creatività e incentivare la partecipazione delle donne allo sviluppo dell’informatica.

Glitch è la loro startup, che produce abbigliamento realizzato con una rete antagonista generativa o GAN da generative adversarial network, una delle novità più interessanti nel campo del machine learning.

Quest’anno Glitch è stata selezionata tra le 8 migliori startup della MIT Creative Arts Competition. Gli abiti sono già in vendita sul sito glitch-ai.com. E, come si sa, i gusti sono gusti…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *