FIRENZE – Ancora divise, da lavoro e militari (sarà il momento), scelte “edonistiche”, mood da gentleman rilassato. Così l’uomo classico secondo gli esperti di Pitti Immagine, che chiude oggi i battenti alla Fortezza di Firenze dopo una settimana popolata da stilisti e trend-setter da tutto il mondo.
Per l’informale, si prevedono “spiriti ribelli ma decisamente metropolitani”, dove il nero domina, gusto “nordico” minimal e qualche flash-back vintage. L’avangardia si butta sul tecno-tailoring, dove è il cappotto a farla da padrone, sulla “libertà agender”, sul “conscious clothing”.
Allora rétro rivisitato per le uniformi, con materiali di altissima qualità, bottoni e alamari, misti a capi che richiamano i guerrieri ninja e tute da lavoro. È poi un risveglio dei sensi per quanto riguarda tessuti da accarezzare, con linee che guardano a Oriente, al Giappone.
Non manchino nel guardaroba giacche iconiche, montgomery e relativa valigeria d’antan. Ma attenzione: ritorna la mantella!
E ancora spirito “rock” (quando è mai tramontato?), imbottiture tecniche per l’inverno, outwear che sanno di mare e di foreste, giacconi idrorepellenti, lana e cashmere. Si dice ritorno ai 70 e 80, ma anche 60 e all’India coloniale. Qualcuno ripropone abbigliamenti che sanno di esplorazione spaziale alla Yuri Gagarin.
Infine chi guarda avanti guarda al sartoriale “ingegnerizzato” coi materiali di ultima generazione, iperfunzionali e multitasking. Il genere non è più un problema, è trasversale e sfumato, mentre l’ambiente come stile di vita è una scelta di campo specialmente per i giovani, vegan, biodegradabili e organici alternativi.
Foto The Brainfactor allo stand Testoni