LUGANO – Una scommessa ambiziosa quella del “sistema Ticino”: diventare l’hub mondiale dell’innovazione digitale per l’industria della moda. Lo hanno annunciato oggi a Lugano, nel corso della presentazione della Fashion Innovation Week 2019, amministratori, università, associazioni di imprese e aziende che hanno trovato nel territorio ticinese la giusta alchimia per investire nel futuro.

Che fossero pronte le due realtà all’apparenza così lontane dell’AI e del “fashion” a tradurre in operatività concreta i primi timidi tentativi di avvicinamento, lo avevamo intuito anticipando lo scorso anno una fugace istantanea sullo stato dell’arte (si veda l’articolo di Brainfactor del 24/10/2018 “Industria moda, benvenuta intelligenza artificiale?“). Ma che potesse diventare Lugano il centro del mondo ci era difficile immaginarlo in questi termini.

I ticinesi, dal canto loro, sembrano non avere dubbi: “Lugano è all’avanguardia nell’innovazione tecnologica per la moda e lo sarà sempre di più nei prossimi anni. Grazie anche al digitale e all’intelligenza artificiale, da noi il settore avrà la sua base strategica”, dice il sindaco Marco Borradori a proposito della Ticino Fashion Valley, come viene chiamato il territorio della Svizzera Italiana che già ospita 80 aziende specializzate, per un fatturato complessivo di quasi 10 miliardi di euro l’anno.

Mauro Dell’Ambrogio, già Segretario di Stato all’Educazione, Ricerca e Innovazione della Confederazione, ci spiega il perché: “La partita oggi si gioca o sulle materie prime, o sul basso costo del lavoro, o sull’innovazione. La Svizzera non ha scelta, ed è infatti considerato il Paese più innovativo del mondo. Formazione, ricerca, innovazione da noi sono un corpo unico”.

“La competitività del Ticino la facciamo sulle competenze, connettendo le aziende agli istituti di ricerca: non con una logica distributiva di risorse, ma sviluppando una rete dove le imprese sono gli attori principali, perché è lì che si genera il reddito”, sottolinea Stefano Rizzi del Dipartimento delle Finanze e dell’Economia cantonale.

Tra i promotori dell’iniziativa, quest’anno alla sua seconda edizione: Netcomm Suisse, l’associazione delle imprese digitali elvetiche presieduta dal bocconiano italo-svizzero Carlo Terreni, nel Ticino da 10 anni, oltre a gruppi internazionali come VF Corporation (che gestisce marchi iconici come Vans, Timberland, Wrangler), inoltre Accenture, che sta per aprire una sede locale dedicata proprio alle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, e Gruppo Giglio, quotato alla borsa di Milano e già forte della digitalizzazione di 70 “lifestyle brands”.

Il tutto è possibile grazie al supporto della Fondazione Agire, l’agenzia per l’innovazione del Canton Ticino che gestisce il Tecnopolo di Manno, sede di oltre 40 startup e aziende innovative, punto di incontro d’elezione di imprenditori, ricercatori e investitori. Tra gli altri, sostengono l’evento anche Guess, Dagorà, Loomish, Google e BFK HR Consulting, convinta che la vera innovazione parta dalle persone e dalle loro capacità, prima che dalle tecnologie, per quanto avanzate.

Ad accompagnare la Fashion Innovation Week, che si svolgerà al LAC Lugano Arte Cultura dall’1 al 5 aprile, altre due iniziative: un Digtal Bootcamp destinato ai giovani laureati e il Fashion Innovation Award 2019, che premierà le migliori soluzioni di intelligenza artificiale e di “machine learning” per il settore della moda presentate dalle startup in concorso.

Image credits: Tatiana Shepeleva. Robot holds a finger near the head. Shutterstock.com

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